Anche in Total Black possiamo osare il Mix & Match

Alla scoperta del Mix & Match con Alessandra Bolzagni, Ambasciatrice del Nero e Founder di NEROdistinto

Alessandra, se dovessi dire cos’è il Mix & Match, come lo definiresti? 

Il Cambridge Dictionary of American Idioms definisce il Mix & Match “l’arte di combinare cose che non sono correlate tra loro”. È una tecnica che ci permette di mescolare e abbinare stili diversi nello stesso outfit. Ed è una tecnica ad ampio raggio nel senso che con il Mix & Match possiamo combinare modelli, tessuti, pattern, texture e nuance differenti. Obiettivo: dare vita a un look originale che rispecchi appieno la personalità e l’unicità di ogni donna.

È un’arte che si impara nel tempo? 

C’è chi nasce già con un gusto innato e sa farlo quasi d’istinto ma è anche un’arte che si può imparare e affinare. In fondo il Mix & Match è una sfida e conta molto la capacità di osare anche se c’è il rischio di cadere nel “too much”. Importante è trovare un filo conduttore.

E quali sono i vantaggi del Mix & Match?

Ce ne sono tanti. In primis il Mix & Match ci permette di ottimizzare il nostro guardaroba consentendoci di creare sempre nuovi outfit perché il gioco delle combinazioni tra capi e accessori può essere potenzialmente infinito. Diretta conseguenza dell’ottimizzazione è il risparmio in chiave di sostenibilità perché il Mix & Match da una parte ci stimola ad acquistare capi più durevoli e abbinabili; dall’altra, ci invita a recuperare anche vecchi capi dai nostri armadi, in un mix tra vintage e contemporaneo. Il beneficio primario rimane comunque quello di poter esprimere – attraverso il Mix & Match – la propria unicità.

Ma è una tendenza nata in questi ultimi anni? 

È tornata in auge in questi ultimi anni ma in realtà il Mix & Match affonda le proprie radici nel XVII sec. quando nasce la Compagnia Britannica delle Indie Orientali. Nel secolo successivo, grazie all’intensificarsi degli scambi commerciali tra Europa e India (e più tardi, Asia), tessuti esotici in cotone e ammalianti sete con fiori, piante e animali dai colori vivaci conquistano l’aristocrazia europea dando vita a una fertile contaminazione fra culture diverse.

Perché il Mix & Match è così connaturato a NEROdistinto? 

In NEROdistinto abbiamo 3 tipologie di capi: capi basici, capi classico-eleganti e capi iconici.

Nel “Black Mix & Match” è fondamentale combinare insieme questi 3 stili differenti.

I capi basici sono quelli che ci fanno stare bene e quelli con cui ci troviamo completamente a nostro agio. Ogni donna ha nel proprio guardaroba un capo basico nero, che usa spesso e a cui non vuole rinunciare.

Poi ci sono i cosiddetti “capi di punta”, quelli più particoari e a volte eccentrici, che possono essere classico-eleganti oppure iconici. Negli outfit total black sono fondamentali da abbinare a capi basici per non apparire scialbe, noiose o spente. Servono per dare un tocco di originalità e per avere un look sofisticato e glam. In genere questi capi sono costituiti da magliette o da gonne e bisogna puntare sull’originalità dei loro materiali e delle loro texture.

Ulteriori elementi che concorrono a un perfetto “Black Mix & Match” sono gli accessori. Per ora NEROdistinto si concentra su collane e scarpe che completeranno i vari outfit. Li chiamiamo “dettagli” ma non sono così marginali perché possono “fare la differenza” tra un look giusto e un altro anonimo.

Infine, nel Mix & Match in Black grande attenzione va posta alle nuance. Vero, sempre di Nero si tratta ma l’originalità emerge anche dal saper giocare con le sfumature.

Quali sono gli stilisti che secondo te eccellono nell’arte di combinare e mescolare tessuti, forme e stili differenti e che sono fonte di ispirazione per NEROdistinto?

Ritengo che Giorgio Armani sia il maestro per la parte tessuti e ricami e più in generale per quel che concerne il prêt-à-porter femminile e androgino. Christian Dior per la parte che riguarda l’haute couture. Alexander McQueen e Thierry Mugler per la concezione scenografica dell’abito stesso: ricordiamo per esempio Chimera, il tailleur creato da Mugler nel ‘97 con veri pneumatici.

Per il “Black Mix & Match” direi:

Dolce & Gabbana, per i tanti tessuti neri con cui avvolgono il corpo della donna esaltandone al massimo la femminilità;

Yves Saint Laurent, per tutta la classe dei suoi abiti in nero; per Yves il Nero è simbolo di eleganza, sicurezza e rigore e ha il potere di donare alla donna un’attitudine misteriosa;

Miuccia Prada, per l’amore per la semplicità e il minimalismo, come ricerca di autentica essenzialità;

Gianni e Donatella Versace, per l’uso del nero come potente arma di seduzione;

Alessandro Michele – ex direttore creativo della Maison Gucci – per la capacità di orchestrare tessuti, trame e stili differenti nelle sue creazioni dimostrando una maestria profonda in quest’arte combinatoria.

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